Sei un regista cinematografico alle prime armi e non sai come organizzare il set, o magari ti sei ritrovato più volte a dover decidere all'ultimo minuto quali tipologie di inquadrature girare.
Hai bisogno di organizzazione, di un Piano Inquadrature (PI) che ti aiuti a mantenere la tua visione chiara.
Certo, potresti arrivare sul set, ispirarti sul momento e cominciare a gridare: "Voglio un primo piano". Ma semplicemente, non è così che funziona al livello professionale.
Ci sono varie considerazioni da fare durante la costruzione di un piano inquadrature, e niente viene a caso.
Ma prima di tutto, cerchiamo di capire di cosa si sta parlando.
Cos'è il piano inquadrature?
Il piano inquadrature è un documento organizzativo - redatto dal regista - che descrive ogni ripresa che si ha intenzione di girare all'interno di una scena.
È uno degli step iniziali assieme allo storyboard, che viene attuato per tradurre le varie scene della sceneggiatura in riprese cinematografiche.
Viene redatto dal regista in autonomia e condiviso con il direttore della fotografia, aiuto regista e vari altri capi reparto.
Questo documento è di vitale importanza per il regista così da mantenere intatta la sua visione iniziale durante il caos del set cinematografico.
Non per minore importanza, il piano inquadrature è vitale per l'organizzazione del reparto di fotografia, elettricisti e macchinisti, che sono i maggiori attori nel trasportare i principali strumenti necessari alle riprese.
Conoscere in anticipo note di messa in quadro, luci, movimenti di macchina e quant'altro garantisce un buon lavoro sul set.
Ma quali sono queste informazioni?
Cosa contiene il Piano Inquadrature?
Non c'è un documento ufficiale uguale per tutti, ma bene o male, le informazioni più importanti sono sempre le stesse:
- Numero scena
- Numer ripresa (Shot)
- Luogo (Location)
- Time (Day/Night)
- Internal/External
- Inquadratura (Shot type)
- Angolo di camera (Camera angle)
- Movimento di camera (Movement)
- Soggetti (Personaggi in scena)
- Note di regia e messa in scena
Puoi personalizzarlo e aggiungere info in più se ne hai bisogno, tuttavia, questo sono le proprietà necessarie per avere un Piano inquadrature affidabile.
Perché è importante il Piano Inquadrature
Voglio sottolineare un particolare per farti arrivare un messaggio importantissimo.
Puoi tradurre la parola "set" con "correre". Quel posto non è fatto per riflessioni o dubbi.
Ecco perché si cerca sempre la maggiore organizzazione possibile ed ecco perché è importante avere un ordine di riprese.
Ti stai chiedendo perché? Perché il set oltre a "correre" significa anche "soldi". Ciò che rimane indietro viene lasciato indietro.
Non puoi pretendere di girare centinaia di inquadrature diverse per una piccola scena solo per avere maggiore libertà di scelta in fase di montaggio. Non funziona così.
Selezionare le inquadrature da girare
Il compito del regista è prendere la sceneggiatura, visualizzarla, tradurla in messa in scena, messa in quadro e in tante riprese.
Magari vuoi inserire qualche inquadratura spettacolare che faccia fare il salto al film. E se non ce la fai a girarle tutte?
Non esiste "il giorno dopo" in un set cinematografico. Perché? Perché c'è un budget e va rispettato.
Ordinare le riprese
Quindi l'ordine delle inquadrature deve essere pressappoco questo:
- Inquadrature più ampie (Campi, Totale, Figura intera)
- Inquadrature intermedia (Piano americano, Piano medio)
- Inquadrature più strette (Primo piano, Primissimo piano)
- Dettagli e fegatelli
Questo ordinamento ti garantisce di riportare a casa ciò di cui il film ha bisogno prima di tutto. Raccontare l'azione, raccontare la storia.
Perché?
In un totale o una figura intera si vede tutta l'azione mentre in un Primissimo piano lo spettatore non vede l'azione del protagonista.
Differenze tra Piano Inquadrature e ODG
Magari ti stai chiedendo: "Ma io conoscevo l'ODG".
Per chi non lo sapesse l'ODG è un documento indispensabile per tutti coloro che partecipano alla produzione di un film.
Cerca però di non confonderti le idee, i due documenti sono molto differenti e adempiono a due scopi differenti.
Se il piano inquadrature è più la mappa mentale del regista e di altri reparti, l'ODG rappresenta l'organizzazione chiara e precisa di un'intera giornata di produzione sul set.
Quindi nel secondo, troverai orari, schedulazioni e organizzazione, mentre il primo sarà portare di note di regia, fotografia, eventualmente di audio etc.
Conclusioni
Ho voluto scrivere questo articolo perché è importante essere organizzati non tanto "perché è cosi che si fa", ma perché il tuo lavoro registico farà un salto di qualità enorme.
Se sei ancora alla direzione dei primi cortometraggi "budget 0", aumenta il valore della tua pellicola, pensa, rifletti a come vuoi raccontare una storia attraverso le immagini, come utilizzare al meglio il linguaggio cinematografico.
Fai vedere di che pasta sei fatto!