The Blues Brothers (1980) - Frame del film
By Federico Verrengia / Aggiornato un giorno fa / Sceneggiatura

Sceneggiatura The Blues Brothers (1980): Pagina Uno

The Blues Brothers è un film del 1980 diretto da John Landis e scritto dallo stesso Landis insieme a Dan Aykroyd, protagonista del film con John Belushi.

Clicca qui sotto per il download della sceneggiatura completa di The Blues Brothers.

NOTA BENE: L'UTILIZZO DEL CONTENUTO È PUBBLICATO A SCOPO PRETTAMENTE INFORMATIVO ED EDUCATIVO.

The Blues Brothers fonde la musica blues e soul con la commedia più scatenata, l’action con il grottesco, la sacralità del soul con l’irriverenza di due fuorilegge in missione per conto di Dio.

La sceneggiatura di The Blues Brothers non perde tempo: si apre in carcere, tra silenzi, passi pesanti e oggetti dimenticati. Nessuna introduzione epica, nessun contesto spiegato: solo un uomo che esce di prigione, un cappello nero, degli occhiali da sole e una missione che ancora non conosciamo.

La pagina uno è puro stile. Essenziale, asciutta, con dialoghi rapidi, frasi secche e un’ironia che scorre sotto la superficie. Nessuna battuta comica eclatante, ma già una promessa: questa storia sarà strana, divertente, e profondamente blues.

In questa analisi partiamo proprio da lì — dalla pagina uno — per scoprire come si può costruire un’entrata in scena iconica con pochissime parole e qualche oggetto scelto con cura.

Sceneggiatura completa di The Blues Brothers.

Logline

Dopo essere stato rilasciato dal carcere, Jake Blues scopre che l’orfanotrofio dove è cresciuto rischia di chiudere. Insieme a suo fratello Elwood, mette insieme la vecchia band per raccogliere i soldi necessari, intraprendendo una missione divina a colpi di soul, inseguimenti e caos assoluto.

Pagina uno

Sceneggiatura The Blues Brothers (1980) - Pagina uno

La prima immagine

FADE IN.

Jake Blues cammina per i corridoi di un carcere, scortato da due guardie. Nessuna spiegazione. Nessun contesto. Solo passi. Pareti. Sbarre.

Un detenuto lo saluta — "Hey!!" — ma la scena tira dritto. Jake non risponde. Il film inizia con un'uscita di scena — o meglio, con una liberazione.

Nell'ufficio di sorveglianza, la burocrazia prende il sopravvento. Non ci sono violini, non c'è pathos. Solo un elenco freddo e bizzarro degli oggetti con cui era stato trovato Jake nel momento dell'arresto. Una tecnica molto intelligente per farci conoscere ancora di più questo strano personaggio.

"Un orologio digitale, rotto. Un preservativo inutilizzato. Uno... usato"

Poi: un completo nero. Giacca, pantaloni, cappello, occhiali da sole. Jake firma con una X.

E fuori, Elwood lo aspetta in macchina. Silenzioso, pronto.
Nel frattempo partono i titoli di testa e l'ultima chicca per far conoscere allo spettatore l'ultima protagonista principale del film: una canzone blues ("She Caught the Katy").

Non servono spiegazioni basta l'atmosfera. Questa pagina non racconta, suggerisce. Non descrive, evoca.

Jake e Elwood non dicono ancora nulla, ma sono già due icone. Due simboli che firmano una pagina di cinema indimenticabile.

La pagina uno di The Blues Brothers è una lezione di sottrazione.
Pochi dialoghi. Frasi secche. Azioni semplici. Ma ogni elemento è carico di significato, di umorismo surreale, di stile.

In meno di una pagina, abbiamo già tutto: il tono, i personaggi, il ritmo.

È cinema che non ha bisogno di spiegare perché sta già mostrando. E lo fa con un'energia bizzarra, contenuta, ma pronta a esplodere.

Ed ecco infatti l'ultima particolarità: solitamente in sceneggiatura, una pagina equivale a un minuto del film. In questo caso parliamo di 1 pagina/5 minuti evidenziando ancor di più l'importanza delle immagini rispetto a tutto il resto.

Versione del film

Autore dell'articolo
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Federico Verrengia

Una storia inizia con un’idea, piccola ma potente, capace di crescere e prendere vita. Così è iniziato il mio percorso verso il cinema e il mestiere dello sceneggiatore, e ho voluto fondare Pictures Writers per rendere il tuo più semplice.