Soul (2020) - Frame del film
By Federico Verrengia / Aggiornato un giorno fa / Sceneggiatura

Sceneggiatura Soul (2020): Pagina uno

Soul è un film d’animazione del 2009 sceneggiato e diretto da Pete Docter e Kemp Powers, da un soggetto originale di Pete Docter, Kemp Powers e Mike Jones.

Clicca qui sotto per il download della sceneggiatura completa di Soul.

NOTA BENE: L'UTILIZZO DEL CONTENUTO È PUBBLICATO A SCOPO PRETTAMENTE INFORMATIVO ED EDUCATIVO.

Con Soul, la Pixar esplora il significato stesso dell’esistenza, della vocazione e di ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Un film che si rivolge tanto ai bambini quanto agli adulti, con una profondità rara e un cuore immenso.

In un mondo in cui l’animazione tende a inseguire l’azione e il ritmo serrato, Soul si prende il suo tempo. Respira, riflette, ascolta. La sua forza sta nel parlare di musica, morte, desiderio, identità — senza mai perdere leggerezza.

La prima pagina della sceneggiatura di Soul è un piccolo saggio di come il tono di un film possa essere comunicato attraverso ritmo, contrasto e... imperfezione.
Non si parte da grandi eventi o spiegoni cosmici. Si parte da una nota stonata.

In questa analisi partiamo proprio da lì — dalla pagina uno — per vedere come una voce fuori tempo possa diventare il primo passo verso una sinfonia sull’anima. E perché Soul è molto più di un film d’animazione musicale.

Sceneggiatura completa di Soul.

Logline

Joe Gardner, un insegnante di musica delle medie con il sogno di diventare un musicista jazz, ottiene finalmente l’occasione della vita… ma un incidente lo catapulta nel mondo delle anime. Per tornare sulla Terra e inseguire la sua passione, dovrà prima capire cosa rende davvero la vita straordinaria.

Pagina uno

Sceneggiatura Soul (2020) - Pagina uno

La prima immagine

La sceneggiatura si apre con un’idea geniale: una versione stonata del classico tema Disney, suonata da una sgangherata banda scolastica. Un inizio che strappa un sorriso e, al tempo stesso, comunica tutto. Non sarà un film ordinario. Non sarà una storia su ciò che è già perfetto, ma su ciò che sta cercando di diventarlo.

Poi entriamo nella classe di musica di una scuola media.

Joe Gardner è lì, vestito con cura, appassionato, pieno di energia, ma visibilmente frustrato: i suoi studenti suonano male, sono distratti, disinteressati. Uno di loro finge di suonare il sax mentre guarda il telefono. Un altro usa la tromba per aspirare M&M’s. Una ragazza dice di aver dimenticato lo strumento.
È il caos. Ma un caos familiare, realistico. E soprattutto: umano.

Joe non è un protagonista eroico. È un uomo normale, immerso in una realtà scolastica mediocre, ma con una fiamma dentro. E quella fiamma si accende quando chiama Connie — una giovane ragazza con il trombone — a suonare.

Connie suona. Ed è brava. È davvero brava. Si estranea ed entra in un mondo tutto suo.

Joe sorride, la guarda con orgoglio. Per un momento, il mondo si ferma.

Ma gli altri studenti iniziano a ridacchiare. Connie si blocca, si chiude. La magia svanisce.

Ed è tutto lì. In una sola pagina, Soul ci racconta un mondo, un uomo, una passione, un talento fragile, e l’effetto che lo sguardo degli altri può avere su un’anima giovane.

Questa pagina uno racconta tantissimo in poche battute e situazioni visive: chi è Joe, qual è il suo contesto, cosa sogna, e cosa manca nella sua vita.

Nessuna esposizione, nessun discorso. Solo scene, azioni, reazioni.

La scrittura è precisa, concreta, piena di ritmo. Ogni personaggio è riconoscibile in poche righe.
E già dalla prima scena, Soul ci dice che questa non è solo una storia sul jazz. È una storia sull’anima.

Versione del film

Autore dell'articolo
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Federico Verrengia

Una storia inizia con un’idea, piccola ma potente, capace di crescere e prendere vita. Così è iniziato il mio percorso verso il cinema e il mestiere dello sceneggiatore, e ho voluto fondare Pictures Writers per rendere il tuo più semplice.