Sceneggiatura Se mi lasci ti cancello: Frame del film
By Federico Verrengia / Aggiornato 4 giorni fa / Sceneggiatura

Sceneggiatura Se mi lasci ti cancello (2004): Pagina uno

Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind) è un film del 2024 scritto da Charlie Kaufman e diretto da Michel Gondry.

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Charlie Kaufman è sicuramente una delle penne contemporanee più brillanti e creative che Hollywood abbia visto negli ultimi venticinque anni. Sebbene questo sia vero, lo è altrettanto il fatto che il suo periodo più produttivo sia stato quello compreso tra il 1999 al 2010. Dopodiché, se così si può dire, Hollywood lo ha un po’ messo da parte, ma questo non è l’argomento di questo articolo. Qui voglio portare non solo la sua sceneggiatura più famosa, ma il racconto di una storia d’amore tra le più iconiche, particolari e apprezzate del 21° secolo.

Sceneggiatura di Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind)

Logline

Dopo una dolorosa separazione, un uomo decide di cancellare il ricordo dell’ex fidanzata tramite un’innovativa procedura medica esattamente come ha fatto lei.

Pagina uno

Sceneggiatura Se mi lasci ti cancello: Pagina uno

La prima immagine

Sono molti i libri di sceneggiatura che spiegano come le prime dieci pagine di uno script servano da esposizione della storia e introduzione dei personaggi. Kaufman fa tutto questo utilizzando le immagini. Una banchina piena di pendolari d’affari è avvolta nel grigiore di una giornata facilmente identificabile come lavorativa. La mancanza di colori è spezzata da una scatola rossa a forma di cuore. Siamo di fronte a un film sentimentale dove il macro tema è ovviamente l’amore, ma ciò che l’autore ci racconterà sarà la parte più grigia di ogni relazione, le liti, la rabbia, una separazione tanto dolora da affrontarla in maniera drastica.

Un uomo in mezzo alla massa spezza la sua quotidianità quando all’ultimo minuto decide di prendere un treno diverso dal suo solito. Questa è la storia di tanti ma focalizzata su uno dei tanti, Joel Barish. Normalmente è considerato sbagliato, in sceneggiatura, utilizzare frasi come “vediamo il suo volto per la prima volta”. È una regola che sceneggiatori professionisti di tanto in tanto tendono a bypassare. In realtà siamo ai limiti tra elemento narrativo e indicazione di regia. Soprattutto se sei un aspirante sceneggiatore cerca sempre di evitarlo all’interno delle tue sceneggiature.

La seconda scena ci dà altre informazioni riguardo al personaggio. Se prima era un sospetto che avesse saltato una giornata di lavoro, ora viene confermato da una telefonata in cui mentendo, spiega al suo interlocutore di essere stato male.

Le scene successive ci confermano che la scelta di prendere un altro treno non era programmata. Joel cammina lungo la spiaggia, osserva l’oceano e infine tira fuori il suo diario. Un altro tratto distintivo del personaggio comincia a trasparire. La solitudine. Non abbiamo la certezza di questo, ma come spettatori possiamo cominciare ad immaginarlo. Joel legge le ultime cose scritte sul diario (voiceover). Al tempo dello scritto conviveva con una ragazza e si auspicava che ciò durasse per sempre.

Non credo che questa sia l’ultima stesura e a maggior ragione è importante notare una cosa. Le sceneggiatore non sono immutevoli. Charlie Kaufman fa parte di quella schiera di sceneggiatori che non salutano il proprio script fino alla chiusura della post-produzione. L’inizio del film dimostra come ci siano tante differenze rispetto alla sceneggiatura. È un insegnamento prezioso, forse non bisognerebbe mai mettere un vero lucchetto al proprio script, e neanche vivere con la presunzione che non potrà mai essere migliore.

Versione del film

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Federico Verrengia

Prima di tutto sogno. Riporto tutto su carta. Riporto tutto sullo schermo.