Sceneggiatura Elf - Un elfo di nome Buddy (2003): Pagina uno
Elf - Un elfo di nome Buddy (Elf) è un film del 2003 scritto da David Berenbaum e diretto da Jon Favreau.
Sceneggiatore che ama raccontare storie dal tono fiabesco e caloroso, i personaggi di Berenbaym sono ingenui e pieni di meraviglia, che si ritrovano a confrontarsi con un mondo più cinico e disincantato.
Le sue sceneggiature uniscono umorismo gentile, magia nel quotidiano e temi universali come la famiglia, l’identità e il bisogno di appartenenza, costruendo racconti semplici, emotivi e immediatamente accessibili.
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Sceneggiatura completa di Elf - Un elfo di nome Buddy
Logline
Cresciuto per errore al Polo Nord, un elfo di Babbo Natale scopre di essere umano e parte per New York alla ricerca del suo vero padre, portando con sé uno sguardo ingenuo e contagioso che cambierà la vita di chi incontra.
Pagina uno
La prima immagine
La scena si apre con un libro illustrato, un oggetto magico che introduce lo spettatore in un mondo fiabesco. Il passaggio dal disegno alla realtà stabilisce immediatamente un codice: la storia che stiamo per vedere è una favola moderna in cui la magia è reale e accettata senza esitazione.
Si passa all’interno della bottega di Papa Elf, attraverso una transizione visuale che crea un ponte tra l’immaginario infantile e la realtà cinematografica. Ciò ci suggerisce che l’intero film giocherà sul confine tra il fantastico e il quotidiano.
Papa Elf, narratore interno, è introdotto in modo comico e affabile: un elfo anziano che si comporta come uno zio simpatico, beve “un colpo di latte” come se fosse un superalcolico e racconta aneddoti come chi si gode il centro dell’attenzione.
Questa apertura contiene già tutto ciò che Elf sarà: una favola natalizia classica, introdotta attraverso il libro magico, ma con elementi di commedia moderna, che non rinuncia mai a gag buffe e battute assurde, grottesche.
