Django Unchained (2012) - Frame del film
By Federico Verrengia / Aggiornato 2 minuti fa / Sceneggiatura

Sceneggiatura Django Unchained (2012): Pagina uno

Django Unchained è un film del 1978 scritto e diretto da Quentin Tarantino.

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Con Django Unchained, Tarantino porta la sua poetica del “cinema dentro il cinema” all’interno del genere western, filtrandolo attraverso la lente dello spaghetti western e della storia americana della schiavitù. Il film è insieme un omaggio e una dissacrazione, un mix di ironia pulp, vendetta, e dialoghi che riscrivono i codici del genere.

Come sempre, Tarantino non teme di sporcarsi le mani con lo stile. Ogni inquadratura è una dichiarazione d’intenti, ogni battuta una lama che affonda tra violenza e satira. Ma ciò che colpisce di questa prima pagina della sceneggiatura è quanto essa sia anti-scolastica — e proprio per questo un ottimo caso di studio su cosa non fare se si è agli inizi.

Sceneggiatura completa di Django Unchained

Logline

Nel Sud schiavista degli Stati Uniti, uno schiavo liberato stringe un’alleanza con un cacciatore di taglie tedesco per liberare la moglie e vendicarsi dei suoi aguzzini.

Pagina uno

Sceneggiatura Django Unchained (2012) - Pagina uno

La prima immagine

La sceneggiatura si apre con una classica intestazione di scena:

EXT - COUNTRYSIDE - BROILING HOT DAY

e subito dopo… un muro di parole.
Musica, descrizioni, note di regia, indicazioni visive, riferimenti al tema musicale (“SPAGHETTI WESTERN THEME SONG”), montaggi, flashback. Tutto insieme.

Tarantino scrive come se stesse proiettando il film sulla pagina. Ogni frase è diretta al lettore come a uno spettatore: “we see…”, “as the theme song plays…”, “the location is somewhere in Texas…”.

Dal punto di vista del ritmo cinematografico funziona: è come se fossimo catapultati subito in un film già in corso. Ma dal punto di vista della scrittura professionale per uno sceneggiatore emergente, questo approccio è rischioso.

Una sceneggiatura deve mostrare l’azione e far immaginare il film, non dirigerlo. Le note di regia, le indicazioni musicali o le spiegazioni al lettore spezzano l’immediatezza della narrazione. In pratica, Tarantino sta scrivendo da regista, non da sceneggiatore in cerca di lettore o produttore. Sa già che il film sarà prodotto, non ha grossi problemi.

Tarantino è un autore-regista e uno dei migliori di quest'epoca. Le sue sceneggiature non sono scritte per essere vendute. La sua voce è così riconoscibile che persino le didascalie diventano parte dello spettacolo. Ma un aspirante sceneggiatore deve ricordare che una sceneggiatura è prima di tutto un mezzo di comunicazione industriale, non un esercizio di stile.

La priorità è far vedere il film nella mente del lettore con la massima chiarezza e il minimo attrito. Lo stile di Tarantino può ispirare, ma non va imitato nella forma: va capito nel principio. E il principio è semplice: ogni riga deve trasmettere energia, ritmo e intenzione.

Versione del film

Autore dell'articolo
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Federico Verrengia

Una storia inizia con un’idea, piccola ma potente, capace di crescere e prendere vita. Così è iniziato il mio percorso verso il cinema e il mestiere dello sceneggiatore, e ho voluto fondare Pictures Writers per rendere il tuo più semplice.