Regola dei 180 gradi - Frame del film Pulp Fiction scena finale
By Federico Verrengia / Aggiornato 3 mesi fa / Regia cinematografica

Scavalcamento di campo: Cos'è la regola dei 180

Nello momento stesso in cui decidi di dirigere un film, prendi le redini di una storia e fai un patto con essa, la tua promessa da mantenere non è solo quella di comunicarla al pubblico, ma di farlo nel miglior modo possibile. Per fare ciò, un regista, deve conoscere alcune regole fondamentali, sia per rispettarle che per trasgredirle, qualora fosse ciò di cui la storia ha bisogno.

In questo articolo ti parlerò della regola dei 180° e dello scavalcamento di campo, del perché è fondamentale assimilarle, come rispettarle e quando disobbedirle.

Continuità (continuity)

La continuità è un concetto fondamentale di cinematografia il cui scopo è quello di mantenere una precisa coerenza visiva per non disorientare il pubblico e farlo rimanere all’interno della storia. Questo principio vale per ogni ambito del film che sia esso, costumi, trucco, sonoro, scenografia, props e così via.

In questo articolo mi riferisco alla continuità visiva, problema che può nascere da una regia sbagliata ma che poi vedrà la luce solo in fase di montaggio.

Nello specifico, quando uno spettatore guarda un film, ogni fotogramma viene elaborato dalla sua mente. Specialmente all’inizio di una nuova scena, il cervello deve ricostruire lo spazio e la dinamica della scena attraverso inquadrature e montaggio, ma se queste non sono coerenti, lo spettatore si sentirà disorientato e porrà la sua attenzione nel cercare di ricostruire la scena. Capisci bene che se tutto questo avviene durante un’azione importante o un dialogo tra due personaggi, qualcosa non risulterà chiaro e andrà perduto.

Un elemento che può distrarre e complicare la lettura della scena è - quando usato erroneamente - lo scavalcamento di campo che va contro la regola dei 180°.

Cos'è la regola dei 180 gradi?

La regola dei 180 gradi stabilisce un’asse immaginario tra i personaggi - o tra un personaggio e un oggetto - dividendo così la scena in due lati. Posizionata la macchina da presa su un lato vengono stabilite le relazioni sinistra/destra tra i soggetti mantenendo così lo spazio della scena ordinato.

La regola dei 180 gradi: L'asse immaginario

Tutte le inquadrature fatte sullo stesso lato rispettano la regola e sono tecnicamente corrette. L’asse immaginario che si viene a creare è spesso riconducibile agli occhi dei soggetti e viene chiamato eyeline.

Nella maggioranza dei dialoghi abbiamo una inquadratura totale di entrambi che stabilisce lo spazio e la loro relazione nella scena e i due primi piani. Chiamiamo i due personaggi A e B. Se A guarda B a destra vuol dire che B guarda A a sinistra. La regola dei 180 gradi prevede che questa coerenza venga mantenuta in tutte le inquadrature. Ciò significa anche seguire la continuità di cui sopra.

Scavalcamento di campo: Regola dei 180 gradi rispettata nel film L'appartamento

👉 Perché rispettare la regola dei 180 gradi?

  • Chiarezza visiva: Mantenere lo spazio ordinato eviterà di confondere lo spettatore.
  • Focus sull’azione: Veicolare l’attenzione del pubblico su ciò che succede.
  • Intensità emotiva: Rafforzare l’impatto emotivo tra i personaggi presenti nella scena.

Cos'è lo scavalcamento di campo?

Per scavalcamento di campo si intende il momento in cui la macchina da presa passa al lato opposto da quello stabilito in precedenza. Questo significa che dopo una serie di inquadrature sul medesimo lato, si salta la linea dei 180 gradi e si esegue una ripresa dall’altro lato. Gli anglofoni chiamano questo fenomeno, crossing the line o breaking the line.

Scavalcare il campo - in maniera inconsapevole - è considerato un errore. Si può chiarire facilmente se riconduciamo nuovamente la linea immaginaria agli occhi dei personaggi.

Riprendiamo l’esempio fatto in precedenza sui personaggi A e B dove il primo è a sinistra e il secondo a destra. Viene stabilito lo spazio e le relazioni dei soggetti con la prima inquadratura larga. A guarda a destra verso B. Immagina uno scavalcamento di campo: la sequenza passa a un primo piano di A. Se prima il personaggio guardava verso destra, in direzione di B, ora guarda a sinistra. Questo cambio di orientamento visivo genera disorientamento nello spettatore che si chiede cosa stia succedendo. (Immagine riflessa per dimostrazione).

Scavalcamento di campo: Regola dei 180 gradi non rispettata

👉 Perché scavalcare il campo?

  • Creare disorientamento emotivo: Riflettere la confusione o il caos interiore di un personaggio.
  • Cambiamento di dinamica: Evidenziare un’inversione di ruoli o potere tra i personaggi.
  • Aumentare la tensione: Rompere volutamente la continuità visiva può generare inquietudine o suspense.

Esempi di scavalcamento di campo

Whiplash

In questa scena di Whiplash, c'è uno scontro fortissimo tra Andrew Neyman (Miles Teller) e Terence Fletcher (J. K. Simmons). L'audizione sembra partire con il piede giusto ma poco dopo il professore rivela la sua vera natura. Lo scontro verbale è un crescendo continuo fin ad arrivare ad una serie di schiaffi di Fletcher verso l'alunno. Questi schiaffi sanciscono degli scavalcamenti di campo che si susseguono in un montaggio veloce evidenziando lo stato di caos interiore di Neyman.

Shining

Se ti chiedi quando si potrebbe utilizzare lo scavalcamento di campo per offrire un forte senso di disagio allo spettatore, il grande maestro Kubrick ha la risposta giusta. In una famosissima scena di Shining, Jack Torrance (Jack Nicholson) e Delbert Grady (Philip Stone) hanno un confronto nel bagno e il regista gira la scena con ripetute inquadrature inverse.

Scavalcare il campo mantenendo la continuità

Ora che hai assimilato la regola dei 180 gradi e capito il significato degli scavalcamenti di campo passiamo ad un concetto più avanzato. È possibile passare al lato opposto rispettando la continuità visiva? La domanda sorge spontanea e la risposta è: sì, è possibile. Lo possiamo fare sfruttando tre tecniche diverse:

  • Movimento dei personaggi
  • Movimento di camera
  • Inquadratura neutrale

Movimento dei personaggi

Abbiamo detto che solitamente l’asse immaginario è riconducibile agli sguardi dei personaggi. Se dirigiamo un personaggio attraverso un movimento dello stesso, possiamo fargli attraversare l’asse. Un volta scavalcato si verrà a creare un nuovo asse, di conseguenza la macchina da presa dovrà essere posizionato all’interno di questo nuovo lato. Ecco un esempio preso da C’era una volta il West diretto da Sergio Leone.

Scavalcamento di campo: Movimento dei personaggi nel film C'era una volta il west

Movimento di camera

Questo concetto è simile al precedente, ma questa volta a muoversi è la macchina da presa. Se la MDP - attraverso un movimento - salta dall’altra parte dell’asse genererà una nuova linea immaginaria che sarà utilizzata come nuovo riferimento. Lo capirai facilmente vedendo questo esempio di Heat - La sfida diretto da Michael Mann.

Scavalcamento di campo: Movimento di camera nel film Heat - La sfida

Inquadratura neutrale

Un altro metodo per resettare l’asse dei 180 gradi è quello di inserire in fase di montaggio un inquadratura dettaglio (fegatello). In questo esempio preso da Lo squalo di Steven Spielberg, abbiamo una prima inquadratura sul personaggio che guarda leggermente verso sinistra. Dopodiché c’è un taglio su una eventuale soggettiva del galleggiante. Infine c’è un ritorno al personaggio ma sul lato opposto al precedente. In questo caso anche la direzione della canna da pesca può essere d’aiuto per individuare lo scavalcamento di campo.

Scavalcamento di campo: Inquadratura neutrale dal film Lo squalo

Come prevenire errori involontari?

Un set cinematografico è un luogo affascinante quanto confusionario. Il tempo è poco e il lavoro è tanto e sto parlando per i professionisti, registi che hanno girato decine di film. Per un aspirante tutto questo è ancora più complesso. Lo strumento per affrontare le riprese sul set nella maniera più ordinata possibile è il piano inquadrature. Organizzare le inquadrature a priori è un ottimo modo per arrivare preparati e limitare gli errori.

Conclusioni

La conoscenza teorica delle tecniche registiche è molto discussa tra i vari registi, anche fra quelli di maggior successo. C’è chi la considera fondamentale e chi invece si fa guidare quasi esclusivamente dal proprio istinto. Sono del parere che la verità stia nel mezzo. Trovo necessario conoscere la teoria che sta dietro la regia cinematografica perché solo assimilandone i contenuti è possibile andarvi contro quando necessario. Io non parlo di virtuosismi e francamente non ne sono interessato, da regista il tuo primo obiettivo deve essere quello di trovare il miglior modo per comunicare una specifica situazione o sensazione al tuo pubblico, tutto ciò che esula da questo non ha poi molto valore. Di conseguenza la domanda per cui trovare una risposta è la seguente: dovrei conoscere la regola dei 180 gradi e gli scavalcamenti di campo per avere uno strumento di comunicazione in più nel mio arsenale? A voi la risposta!

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Federico Verrengia

Una storia inizia con un’idea, piccola ma potente, capace di crescere e prendere vita. Così è iniziato il mio percorso verso il cinema e il mestiere dello sceneggiatore, e ho voluto fondare Pictures Writers per rendere il tuo più semplice.