Cos'è una cartella editoriale e a quanto corrisponde?
By Federico Verrengia / Aggiornato 3 giorni fa / Sceneggiatura

Cos'è una cartella editoriale e a quanto corrisponde?

Se ti è mai capitato di voler partecipare a un concorso per sceneggiatori o di inviare un soggetto cinematografico a una casa di produzione, probabilmente ti sei imbattuto in questa formula: "Invia un testo di massimo 10 cartelle editoriali". Ma cos'è davvero una cartella editoriale? Come si calcola? A quanti caratteri corrisponde?

Spoiler: non ha niente a che fare con il numero di pagine Word o A4 che usi di solito per scrivere.

In questo articolo vedremo che cos'è una cartella editoriale, a cosa equivale in termine di caratteri, in quali contesti viene usata e perché è fondamentale che ogni sceneggiatore, autore o narratore conosca questo standard.

Cos'è una cartella editoriale?

La cartella editoriale è una unità di misura standard usata nel mondo dell'editoria, della narrativa e di conseguenza anche da noi sceneggiatori.

Serve per misurare la lunghezza di un testo, in modo oggettivo, indipendentemente dal font, dall'interlinea o dall'impaginazione.

Una cartella equivale a 1.800 caratteri, spazi inclusi.

Sottolineo: caratteri, non parole. Per fare un confronto, 1.800 caratteri corrispondono in media a circa 250-300 parole, ma dipende molto da come scrivi. Un testo ricco di dialoghi brevi o frasi corte avrà molte meno parole a parità di caratteri.

In pratica, quando ti chiedono di scrivere 10 cartelle editoriali, ti stanno chiedendo un testo di massimo 18.000 caratteri spazi inclusi. Tutto qui. Ma come vedremo tra poco, questo "tutto qui" è più importante di quanto sembri.

Perché si è scelto questo formato?

La cartella editoriale ha origini pratiche e storiche. Prima dell’era digitale, testi e manoscritti venivano letti e valutati su carta o macchina da scrivere. Per facilitare la stima dei costi di stampa o la divisione in volumi, si usava un formato standardizzato: una pagina dattiloscritta con margini regolari, carattere monospazio (tipo Courier) e interlinea doppia, che corrispondeva — guarda caso — a circa 1.800 caratteri.

Questo standard si è mantenuto anche con l’arrivo dei word processor. È diventato un modo rapido, trasversale e professionale per stimare la mole di un’opera, i tempi di lettura e i costi di produzione.

Dove viene utilizzata la cartella editoriale?

La cartella è uno strumento universale nel mondo della scrittura professionale. Ecco dove la incontrerai più spesso:

  • Editoria tradizionale: per racconti, romanzi, biografie, saggi. Quando un editore ti chiede un estratto o una sinossi in “X cartelle”, intende questo formato.
  • Concorsi letterari e sceneggiatura: quasi tutti i bandi regolano la lunghezza dei testi con le cartelle, non con le pagine.
  • Agenzie letterarie: per valutare manoscritti o trattamenti, richiedono cartelle editoriali.
  • Domande di finanziamento (MiC, fondi regionali, bandi europei): richiedono soggetti, sinossi e note d’autore strutturate in cartelle editoriali.

Perché uno sceneggiatore la cartella editoriale?

In un mondo sempre più professionale e competitivo, presentarsi con un testo correttamente formattato è un segno di serietà.

Se un bando richiede massimo 5 cartelle, e tu invii un documento di 8 pagine Word pieno di testo, rischi l’eliminazione a tavolino, anche se il tuo lavoro è valido. Il problema non è il contenuto, ma il non rispetto delle regole.

In sostanza, parlare la stessa lingua di chi leggerà il tuo lavoro.

Come si calcola una cartella editoriale con Microsoft Word?

  • Vai su “Strumenti” → “Conteggio parole”
  • Cerca la voce “Caratteri (spazi inclusi)”
  • Dividi quel numero per 1.800
  • Arrotonda per difetto se stai inviando a un concorso con limite

Cosa non è una cartella editoriale?

È importante anche fare chiarezza su cosa non è una cartella editoriale:

  • Non è una pagina generica A4
  • Non è una “pagina di sceneggiatura” (quella equivale a circa 1 minuto di film)
  • Non si misura in parole: 1.800 caratteri spazi inclusi ≠ 300 parole esatte
  • Non dipende da margini, font o impaginazione

Conclusioni

La cartella editoriale è uno strumento semplice, ma cruciale per chi scrive. Che tu sia uno sceneggiatore, un autore o un copywriter, sapere come funziona e come si calcola fa la differenza tra un progetto amatoriale e uno professionale.

Quindi, la prossima volta che stai per inviare una sinossi o partecipare a un concorso, non chiederti quante pagine scrivere. Apri il tuo file, conta i caratteri (spazi inclusi) e… pensa in cartelle.

Autore dell'articolo
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Federico Verrengia

Una storia inizia con un’idea, piccola ma potente, capace di crescere e prendere vita. Così è iniziato il mio percorso verso il cinema e il mestiere dello sceneggiatore, e ho voluto fondare Pictures Writers per rendere il tuo più semplice.