Character, Arena, Plot - Cosa guida la tua storia?
By Lorenzo Carapezzi / Aggiornato 4 minuti fa / Sceneggiatura

Character, Arena, Plot - Cosa guida la tua storia?

Una trama è una sequenza di scene legate tra loro da un rapporto di causa ed effetto: ogni scena nasce come conseguenza di quella che la precede e, a sua volta, genera le condizioni per la scena successiva.

Ma da cosa nasce il rapporto di causa-effetto in una storia? Spesso, nei manuali e nei corsi di sceneggiatura, ci viene insegnato che il vero motore di ogni storia sono le scelte che il protagonista compie: di fronte a conflitti e dilemmi, deve prendere decisioni consapevoli che fanno avanzare la trama e, allo stesso tempo, lo trasformano interiormente.

Eppure, esistono film in cui la trasformazione del personaggio non è evidente. Il fuggitivo (The Fugitive, 1993) ne è un esempio: la storia è semplice, una caccia tra gatto e topo innescata da una sentenza ingiusta. Ma quando il personaggio di Harrison Ford riesce a dimostrare la propria innocenza e partono i titoli di coda, ci si chiede: quale cambiamento interiore ha avuto? La risposta è: nessuno.

Allo stesso modo, ci sono storie in cui il vero protagonista non è una persona ma l’arena stessa, ovvero il mondo in cui la vicenda si svolge. L’ambientazione diventa un personaggio attivo, con regole, ostacoli e dinamiche che costringono i protagonisti ad adattarsi. Pensiamo a film come Mad Max: Fury Road (2015) o The Revenant (2015): in entrambi i casi è l’ambiente (il deserto post-apocalittico o la natura selvaggia e ostile) a dettare il ritmo degli eventi e a mettere alla prova i personaggi, più che i loro conflitti interiori.

Quando ci accingiamo a scrivere una storia, come sceneggiatori dobbiamo porci una domanda fondamentale: che cosa guida la nostra storia? Da questa scelta dipende il tono, il ritmo e persino il modo in cui i personaggi evolvono. Possiamo distinguere tre grandi categorie: le storie character-driven, quelle arena-driven e, infine, quelle plot-driven.

In questo articolo esploreremo queste tre tipologie di storie, analizzandone le differenze, i punti di forza e i migliori esempi, per capire come scegliere l’approccio più adatto alla storia che vogliamo raccontare.

Gli elementi dei Driven

Quando ci si accinge a scrivere una storia, è fondamentale comprendere quale forza motrice guiderà la narrazione. Come accennato sopra, le storie possono essere classificate in tre categorie principali:

  • Character-Driven: centrate sull'evoluzione dei personaggi.
  • Arena-Driven: focalizzate sull'ambiente o sul contesto in cui i personaggi agiscono.
  • Plot-Driven: orientate verso un intreccio ricco di eventi e colpi di scena.

Comprendere le caratteristiche distintive di ciascun approccio aiuta a definire la struttura narrativa e a decidere quale elemento sarà il motore principale della storia.

Character Driven

Queste tipologie di storie pongono al centro i personaggi e la loro evoluzione interiore. In questo tipo di narrazione, gli eventi esterni servono principalmente a mettere in luce i conflitti, le scelte e le trasformazioni dei protagonisti. Il focus è sulla crescita personale e sulle dinamiche relazionali.

Un esempio chiaro è Call Me By Your Name (2017): la trama non è complicata né ricca di colpi di scena, ma tutto ruota intorno al viaggio emotivo di Elio (Timothée Chalamet), alle sue scoperte, al suo primo amore e al dolore della perdita. Gli eventi non esistono per stupire lo spettatore, ma per farci entrare nella testa e nel cuore del protagonista, accompagnandolo nel suo cambiamento.

Altri esempi di storie character-driven sono Fleabag (2016-2019), dove le scelte della protagonista e la sua crescita interiore guidano ogni episodio, e I soprano (The Sopranos, 1999-2007), che esplora l’evoluzione psicologica di Tony Soprano (James Gandolfini) più che le singole trame criminali.

In questo tipo di narrazione, la domanda che guida la storia non è “cosa succederà?”, ma “chi diventerà il protagonista?”.

Chiamami col tuo nome - Frame del film

Arena Driven

Queste tipologie di storie sono determinate dall'ambiente o dal contesto in cui i personaggi agiscono. In questo approccio, l'ambientazione diventa un "personaggio" a sé stante, con regole, dinamiche e sfide proprie che influenzano le azioni dei protagonisti.

Abbiamo un’ambientazione complessa, ricca di dettagli e ostacoli. Non esiste un vero protagonista, ma un gruppo di personaggi che si trovano a dover vivere in questa ambientazione. Prendiamo uno degli esempi massimi: Lost (2004-2010).

La vera protagonista della serie non è una singola persona, ma l’isola stessa. È lei a stabilire le regole del gioco: chi sopravvive, chi muore, cosa è possibile e cosa no. I personaggi sono costantemente costretti a reagire agli enigmi che l’isola pone, e le loro storie personali emergono come conseguenza di queste sfide.

Questo è il cuore delle storie arena-driven: il conflitto nasce dal mondo e dal modo in cui i personaggi vi si adattano, lottano o tentano di cambiarlo.

L’elemento più affascinante per lo spettatore non è tanto il viaggio interiore dei singoli, ma scoprire il funzionamento di quell’arena: come sopravvivere in un ambiente ostile, quali segreti nasconde, quali regole bisogna infrangere per ottenere libertà.

Cos'è la sinossi - Frame della serie tv Lost

Plot Driven

Le storie Plot-Driven sono guidate da un intreccio ricco di eventi, colpi di scena e sviluppi imprevisti. In questo tipo di narrazione, l'attenzione è focalizzata sull'evoluzione della trama piuttosto che sull'approfondimento psicologico dei personaggi.

Riprendiamo e approfondiamo l’esempio del Il fuggitivo. La trama è lineare e avvincente: un uomo innocente, accusato di un omicidio che non ha commesso, evade e deve dimostrare la sua innocenza, mentre viene braccato senza tregua.

Ciò che tiene lo spettatore incollato allo schermo non è tanto l’evoluzione interiore del protagonista (Richard Kimble rimane fondamentalmente lo stesso uomo dall’inizio alla fine), ma il ritmo serrato della caccia e la suspense di scoprire se riuscirà a sopravvivere, a sfuggire ai suoi inseguitori e a trovare il vero colpevole.

In una storia plot-driven, i personaggi sono funzionali alla trama: non devono necessariamente cambiare, ma devono agire per portare avanti la storia. Gli eventi esterni hanno il sopravvento e ogni scena esiste per far avanzare l’intreccio, risolvere un enigma o spostare il protagonista un passo più vicino alla risoluzione.

Il fuggitivo - Frame del film

Qual è la scelta migliore?

Quando ci sediamo a scrivere una storia, è naturale chiedersi: quale approccio è il migliore?

La risposta, però, non è semplice, perché non esiste una formula universale. Ogni storia ha bisogni diversi, e la scelta dipende da ciò che vogliamo comunicare, dal tipo di esperienza che vogliamo far vivere al pubblico e dal mondo che abbiamo immaginato.

Ogni tipo di narrazione ha i suoi punti di forza, ma anche dei limiti:

  • Le storie character-driven brillano per introspezione e profondità emotiva, ma rischiano di sembrare lente o prive di tensione se l’arco dei personaggi non è sufficientemente avvincente.
  • Le storie arena-driven creano mondi affascinanti e dinamici, ma possono risultare fredde se i personaggi non riescono a suscitare empatia.
  • Le storie plot-driven sono perfette per ritmo e suspense, ma possono apparire superficiali se non c’è un minimo di crescita o complessità nei protagonisti.

Per facilitare la scelta dell’approccio più adatto, può essere utile porsi alcune domande prima di scrivere la prima bozza di soggetto:

Ma fate attenzione ad una cosa: non esiste un approccio giusto o sbagliato, né la scelta è mai esclusiva. Molte storie combinano elementi dei tre approcci. Una saga come Star Wars o Harry Potter sono principalmente plot-driven, ma incorporano anche componenti character-driven (l’evoluzione di Luke e di Harry Potter) e arena-driven (la galassia e delle leggi dell’Impero e il mondo della magia).

L’arte dello sceneggiatore sta nel capire quale elemento deve guidare la storia e quali servono da supporto.

Conclusioni

Ogni approccio, character-driven, arena-driven e plot-driven, offre una lente diversa attraverso cui raccontare una storia. Non esiste un metodo migliore in assoluto: dipende dal messaggio che vogliamo trasmettere, dal pubblico a cui ci rivolgiamo e dal tipo di esperienza emotiva che intendiamo creare.

Una buona sceneggiatura può anche combinare più approcci, mescolando evoluzione interiore, mondo narrativo e tensione narrativa per ottenere un racconto ricco e sfaccettato.

La chiave è capire quale sia il motore principale della nostra storia e costruire tutto il resto intorno a esso.

Autore dell'articolo
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Lorenzo Carapezzi

La scrittura è al centro della mia vita professionale. Creo storie originali e insegno sceneggiatura a giovani talenti, aiutandoli a trasformare idee in trame e personaggi memorabili. Per me, la sceneggiatura è un'arte e una passione quotidiana.