Character, Arena, Plot - Cosa guida la tua storia?
Una trama è una sequenza di scene legate tra loro da un rapporto di causa ed effetto: ogni scena nasce come conseguenza di quella che la precede e, a sua volta, genera le condizioni per la scena successiva.
Ma da cosa nasce il rapporto di causa-effetto in una storia? Spesso, nei manuali e nei corsi di sceneggiatura, ci viene insegnato che il vero motore di ogni storia sono le scelte che il protagonista compie: di fronte a conflitti e dilemmi, deve prendere decisioni consapevoli che fanno avanzare la trama e, allo stesso tempo, lo trasformano interiormente.
Eppure, esistono film in cui la trasformazione del personaggio non è evidente. Il fuggitivo (The Fugitive, 1993) ne è un esempio: la storia è semplice, una caccia tra gatto e topo innescata da una sentenza ingiusta. Ma quando il personaggio di Harrison Ford riesce a dimostrare la propria innocenza e partono i titoli di coda, ci si chiede: quale cambiamento interiore ha avuto? La risposta è: nessuno.
Allo stesso modo, ci sono storie in cui il vero protagonista non è una persona ma l’arena stessa, ovvero il mondo in cui la vicenda si svolge. L’ambientazione diventa un personaggio attivo, con regole, ostacoli e dinamiche che costringono i protagonisti ad adattarsi. Pensiamo a film come Mad Max: Fury Road (2015) o The Revenant (2015): in entrambi i casi è l’ambiente (il deserto post-apocalittico o la natura selvaggia e ostile) a dettare il ritmo degli eventi e a mettere alla prova i personaggi, più che i loro conflitti interiori.
Quando ci accingiamo a scrivere una storia, come sceneggiatori dobbiamo porci una domanda fondamentale: che cosa guida la nostra storia? Da questa scelta dipende il tono, il ritmo e persino il modo in cui i personaggi evolvono. Possiamo distinguere tre grandi categorie: le storie character-driven, quelle arena-driven e, infine, quelle plot-driven.
In questo articolo esploreremo queste tre tipologie di storie, analizzandone le differenze, i punti di forza e i migliori esempi, per capire come scegliere l’approccio più adatto alla storia che vogliamo raccontare.
Gli elementi dei Driven
Quando ci si accinge a scrivere una storia, è fondamentale comprendere quale forza motrice guiderà la narrazione. Come accennato sopra, le storie possono essere classificate in tre categorie principali:
- Character-Driven: centrate sull'evoluzione dei personaggi.
- Arena-Driven: focalizzate sull'ambiente o sul contesto in cui i personaggi agiscono.
- Plot-Driven: orientate verso un intreccio ricco di eventi e colpi di scena.
Comprendere le caratteristiche distintive di ciascun approccio aiuta a definire la struttura narrativa e a decidere quale elemento sarà il motore principale della storia.
Character Driven
Queste tipologie di storie pongono al centro i personaggi e la loro evoluzione interiore. In questo tipo di narrazione, gli eventi esterni servono principalmente a mettere in luce i conflitti, le scelte e le trasformazioni dei protagonisti. Il focus è sulla crescita personale e sulle dinamiche relazionali.
Un esempio chiaro è Call Me By Your Name (2017): la trama non è complicata né ricca di colpi di scena, ma tutto ruota intorno al viaggio emotivo di Elio (Timothée Chalamet), alle sue scoperte, al suo primo amore e al dolore della perdita. Gli eventi non esistono per stupire lo spettatore, ma per farci entrare nella testa e nel cuore del protagonista, accompagnandolo nel suo cambiamento.
Altri esempi di storie character-driven sono Fleabag (2016-2019), dove le scelte della protagonista e la sua crescita interiore guidano ogni episodio, e I soprano (The Sopranos, 1999-2007), che esplora l’evoluzione psicologica di Tony Soprano (James Gandolfini) più che le singole trame criminali.
In questo tipo di narrazione, la domanda che guida la storia non è “cosa succederà?”, ma “chi diventerà il protagonista?”.
Arena Driven
Queste tipologie di storie sono determinate dall'ambiente o dal contesto in cui i personaggi agiscono. In questo approccio, l'ambientazione diventa un "personaggio" a sé stante, con regole, dinamiche e sfide proprie che influenzano le azioni dei protagonisti.
Abbiamo un’ambientazione complessa, ricca di dettagli e ostacoli. Non esiste un vero protagonista, ma un gruppo di personaggi che si trovano a dover vivere in questa ambientazione. Prendiamo uno degli esempi massimi: Lost (2004-2010).
La vera protagonista della serie non è una singola persona, ma l’isola stessa. È lei a stabilire le regole del gioco: chi sopravvive, chi muore, cosa è possibile e cosa no. I personaggi sono costantemente costretti a reagire agli enigmi che l’isola pone, e le loro storie personali emergono come conseguenza di queste sfide.
Questo è il cuore delle storie arena-driven: il conflitto nasce dal mondo e dal modo in cui i personaggi vi si adattano, lottano o tentano di cambiarlo.
L’elemento più affascinante per lo spettatore non è tanto il viaggio interiore dei singoli, ma scoprire il funzionamento di quell’arena: come sopravvivere in un ambiente ostile, quali segreti nasconde, quali regole bisogna infrangere per ottenere libertà.
Plot Driven
Le storie Plot-Driven sono guidate da un intreccio ricco di eventi, colpi di scena e sviluppi imprevisti. In questo tipo di narrazione, l'attenzione è focalizzata sull'evoluzione della trama piuttosto che sull'approfondimento psicologico dei personaggi.
Riprendiamo e approfondiamo l’esempio del Il fuggitivo. La trama è lineare e avvincente: un uomo innocente, accusato di un omicidio che non ha commesso, evade e deve dimostrare la sua innocenza, mentre viene braccato senza tregua.
Se vuoi saperne di più leggi anche il nostro articolo dettagliato su come scrivere una loglinedove sono inclusi anche alcuni esempi basati su film famosi.
Ciò che tiene lo spettatore incollato allo schermo non è tanto l’evoluzione interiore del protagonista (Richard Kimble rimane fondamentalmente lo stesso uomo dall’inizio alla fine), ma il ritmo serrato della caccia e la suspense di scoprire se riuscirà a sopravvivere, a sfuggire ai suoi inseguitori e a trovare il vero colpevole.
In una storia plot-driven, i personaggi sono funzionali alla trama: non devono necessariamente cambiare, ma devono agire per portare avanti la storia. Gli eventi esterni hanno il sopravvento e ogni scena esiste per far avanzare l’intreccio, risolvere un enigma o spostare il protagonista un passo più vicino alla risoluzione.
Qual è la scelta migliore?
Quando ci sediamo a scrivere una storia, è naturale chiedersi: quale approccio è il migliore?
La risposta, però, non è semplice, perché non esiste una formula universale. Ogni storia ha bisogni diversi, e la scelta dipende da ciò che vogliamo comunicare, dal tipo di esperienza che vogliamo far vivere al pubblico e dal mondo che abbiamo immaginato.
Ogni tipo di narrazione ha i suoi punti di forza, ma anche dei limiti:
- Le storie character-driven brillano per introspezione e profondità emotiva, ma rischiano di sembrare lente o prive di tensione se l’arco dei personaggi non è sufficientemente avvincente.
- Le storie arena-driven creano mondi affascinanti e dinamici, ma possono risultare fredde se i personaggi non riescono a suscitare empatia.
- Le storie plot-driven sono perfette per ritmo e suspense, ma possono apparire superficiali se non c’è un minimo di crescita o complessità nei protagonisti.
Per facilitare la scelta dell’approccio più adatto, può essere utile porsi alcune domande prima di scrivere la prima bozza di soggetto:
Qual è il cuore della tua storia?
Vuoi esplorare l’evoluzione dei personaggi, immergere il pubblico in un mondo complesso o costruire un intrigo pieno di colpi di scena?
A chi ti rivolgi?
Alcune storie richiedono una grande attenzione alla psicologia dei personaggi, altre puntano al brivido e alla suspense, altre ancora alla meraviglia del mondo narrativo.
Quale genere e tono vuoi adottare?
Un dramma intimista si presta naturalmente a un approccio character-driven, mentre un thriller d’azione funziona meglio con una struttura plot-driven. Fantascienza e fantasy, invece, spesso necessitano di un’attenzione particolare all’arena.
Ma fate attenzione ad una cosa: non esiste un approccio giusto o sbagliato, né la scelta è mai esclusiva. Molte storie combinano elementi dei tre approcci. Una saga come Star Wars o Harry Potter sono principalmente plot-driven, ma incorporano anche componenti character-driven (l’evoluzione di Luke e di Harry Potter) e arena-driven (la galassia e delle leggi dell’Impero e il mondo della magia).
L’arte dello sceneggiatore sta nel capire quale elemento deve guidare la storia e quali servono da supporto.
Conclusioni
Ogni approccio, character-driven, arena-driven e plot-driven, offre una lente diversa attraverso cui raccontare una storia. Non esiste un metodo migliore in assoluto: dipende dal messaggio che vogliamo trasmettere, dal pubblico a cui ci rivolgiamo e dal tipo di esperienza emotiva che intendiamo creare.
Una buona sceneggiatura può anche combinare più approcci, mescolando evoluzione interiore, mondo narrativo e tensione narrativa per ottenere un racconto ricco e sfaccettato.
La chiave è capire quale sia il motore principale della nostra storia e costruire tutto il resto intorno a esso.